“Un linguaggio tecnico unico, adottato con leggerezza e audacia. Un’invenzione tutta sua che la nostra Benedetta ha assunto in parte dallo zio Gianni, a voler ribadire una appartenenza, le proprie radici, il tratto autobiografico dominante e su cui poi ha agito per rielaborare e fare sì che questa stessa pittura sua si faccia pienamente parte di sé, totalmente parte di sé: riscattandolo da qualsivoglia servitù o debito; un paradossale e oltraggioso, poeticissimo e disarmante linguaggio tecnico che, in questo caso, si fa dominante, essenziale. Un linguaggio tecnico che, dunque, è più estetico di ogni altro”

Rolando Bellini

“A unique technical language, adopted with lightness and audacity. An invention of her own that Benedetta took on in part from her uncle Gianni, to reaffirm a belonging, her roots, the dominant autobiographical trait and on which she then acted to rework and ensure that this same painting of hers is fully made part of herself, totally part of herself: redeeming it from any servitude or debt; a paradoxical and outrageous, very poetic and disarming technical language which, in this case, becomes dominant, essential. A technical language which, therefore, is more aesthetic than any other”.

Rolando Bellini